Il videogioco che si controlla con il pensiero è realtà

Al Tokio Game Show è stato presentato Judecca

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    Il videogioco che si controlla con il pensiero è realtà
    Addio a joystick, mouse e tastiera? Forse sì: al Tokio Game Show è stato presentato Judecca, un videogioco sviluppato da Square Enix che utilizza un sistema di controllo mentale prodotto da NeuroSky. Un biosensore misura l'attività elettrica nel lobo temporale del cervello dell'utente, elabora il segnale e quindi lo invia al computer che lo utilizza per eseguire determinate operazioni.

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    Potrebbe essere commercializzato già nel corso dei primi mesi del 2009 Judecca, un innovativo videogioco creato dall’azienda Square Enix nota per aver prodotto titoli di successo come Final Fantasy e Dragon Quest, di cui ne sono state vendute rispettivamente 85 e 46 milioni di copie.
    La peculiarità di Judecca sta nell’utilizzo del sistema di “controllo mentale” prodotto da NeuroSky, che consiste in una specie di cuffia audio dotata però di un sensore in grado di rilevare l’attività cerebrale dell’utente e di trasmetterla al gioco. NeuroSky, azienda californiana con sede a San Jose, sviluppa direttamente i biosensori e il sistema di elaborazione dei segnali e della loro trasmissione al computer.
    In pratica, viene misurata l’attività elettrica nel lobo temporale dell'utente: in questo modo potrà essere valutato il grado di concentrazione o di rilassamento del giocatore. In questo particolare videogioco, in cui l’obiettivo è quello di eliminare degli zombie, i nemici possono essere visualizzati solo concentrandosi a sufficienza, così come una certa concentrazione è richiesta per compiere alcune azioni, per esempio per attraversare una parete.

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    Per ora, quindi, le azioni possibili tramite il nuovo sistema prodotto da NeuroSky sono piuttosto limitate, ma in futuro potrebbero esserci interessanti sviluppi. Il sistema è chiamato MindSet, e secondo il produttore dovrebbe essere commercializzato nella prossima primavera a un prezzo compreso tra i 50 e gli 80 dollari.
    Secondo NeuroSky il sistema MindSet potrebbe inoltre avere applicazioni al di fuori dell’ambiente videoludico. Per esempio, il MindSet potrebbe essere utilizzato per controllare il livello di attenzione di studenti collegati con un insegnante per una lezione remota via Internet, per aiutare persone con disabilità a comunicare meglio, per verificare l’eventuale affaticamento di un conducente di veicoli, così da evitare il temuto colpo di sonno, oppure per far selezionare autonomamente al proprio lettore Mp3 una serie di brani audio “compatibili” con l’umore dell’utente.

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    Il MindSet di NeuroSky non è il primo dispositivo progettato per il controllo mentale di videogiochi. Si è parlato in diverse occasioni dei prodotti di OCZ e Emotiv, ma ancora si attende che i prodotti arrivino fisicamente nei negozi.
    Sembra però che quella del controllo mentale sia una tecnologia in grado di attirare l’attenzione (e gli investimenti) di diverse aziende, soprattutto nel settore dei videogame.
    È quindi molto probabile che nel corso dei prossimi mesi qualche prodotto di questo tipo entrerà davvero in commercio, dopo una lunga fase in cui si sono visti solo annunci e dimostrazioni.

    Fonte: Computer Magazine Web (13 ottobre 2008)

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