Senza fili, ricarica compresa

Diamo uno sguardo alle principali tecnologie

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    Senza fili, ricarica compresa
    I recenti annunci di prodotti commerciali in grado di ricaricare le batterie dei dispositivi portatili senza l'utilizzo di cavi sta destando sempre più l'interesse degli utenti, ma non solo. Diamo uno sguardo alle principali tecnologie.

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    Al giorno d'oggi, tutti i dispositivi portatili sono praticamente wireless; l'unico limite che vincola ancora ai cavi tali dispositivi è la necessità di alimentazione, utilizzata principalmente per la ricarica delle batterie. Ultimamente, qualche azienda stà cominciando a presentare dei sistemi di ricarica wireless per oggetti come i telefoni cellulari o le console per gioco portatili. Sebbene questa tecnologia sia fattibile da molto tempo, solo ora sembra stia iniziando a prender piede, rallentata principalmente dai costanti sforzi nella ricerca di batterie dotate di autonomia sempre maggiore e dispositivi con consumi sempre più bassi, che ha ridotto solo in parte la necessità di sistemi di ricarica innovativi. Infatti, se diventa possibile utilizzare un oggetto per l'arco di una intera giornata, ricaricandolo durante la notte, la spinta della necessità di un sistema di ricarica efficiente diminuisce. Per contro, se si potesse disporre facilmente di un sistema di ricarica wireless ampiamente diffuso, per esempio integrato nelle scrivanie, nei tavolini dei bar o degli aerei, le batterie potrebbero diventare più piccole, riducendo pesi e dimensioni.
    Mentre in passato uno dei limiti di trasmissione dell'energia in modalità wireless era costituito dalla scarsa efficienza (in tale modalità era possibile trasferire solo il 10-20% dell'energia), oggi tale valore è salito fino al 60%.
    Esistono diverse tecnologie per l'alimentazione senza cavi, o meglio, quella definita “senza contatto”. Eccoli:
    1) Induzione elettromagnetica: il funzionamento si basa sull'utilizzo di due bobine. L'energia elettrica che passa in una, genera un flusso elettromagnetico che, investendo l'altra, induce in essa una forza elettromotrice. Uno dei problemi collegati a questa tecnologia è che, se nel flusso verrebbe a trovarsi un oggetto metallico, questo inizierebbe a riscaldarsi, provocando una situazione pericolosa nel caso si appoggiasse tale oggetto sulla base di ricarica. Per ovviare questo problema, si dovrebbero quindi utilizzare particolari accorgimenti per far sì di attivare il sistema soltanto in presenza dell'oggetto da ricaricare. Utilizzando inoltre l'induzione elettromagnetica, si possono trasferire potenze dell'ordine di moltissimi Watt, ma soltanto a distanze molto ridotte, nell'ordine di pochissimi centimetri.
    2) Risonanza elettromagnetica: consente di trasferire molti Watt in un range di qualche metro. I problemi principali per tale tecnologia sono legati principalmente alle frequenze da utilizzare, che sono nell'ordine di diverse centinaia di MHz.
    3) Onde radio: consentono il trasferimento di energia utilizzando tali onde. Le recenti innovazioni potrebbero rendere interessante questa tecnologia per applicazioni commerciali. Usando le onde radio, infatti, le distanze possono aumentare, anche fino a diversi metri, me le potenze utilizzabili crollano nell'ordine del milliWatt, a causa della ridotta potenza erogabile e delle interferenze. In base alle tensioni e alle correnti utilizzabili, tali tecnologie potrebbero però risultare idonee per determinate applicazioni piuttosto che per altre.
    Staremo a vedere quale tecnologia di ricarica wireless prenderà piede. Aspettiamo fiduciosi...

    Fonte: Bit City (13 ottobre 2009)

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