Botulino, difendersi dal killer delle conserve

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    Botulino, difendersi dal killer delle conserve
    I consigli del ministero della Salute per evitare il botulismo

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    È il pericolo numero uno per la salute quando conserve fatte in casa non sono realizzate a regola d'arte. Il botulino approfitta dell'ambiente favorevole che viene a crearsi, e diventa un rischio mortale per l'uomo. Come difendersi? Il ministero della Salute ha dettato alcune regole preziose per ridurre a zero ogni pericolo da situazioni simili.

    Il presupposto di base è di prestare molta attenzione alle conserve fatte in casa. Come spiegano gli esperti del ministero, "non bisogna consumare conserve che, all'apertura, presentino odori anomali. Si deve stare attenti anche ai contenitori quando presentano rigonfiamenti. Possono essere a rischio, poiché all'interno possono contenere spore di botulino, una tossina pericolosissima per la salute".

    Che cos'è il botulismo
    Il botulismo è una malattia causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere all'ambiente esterno anche per un lungo periodo. I prodotti vegetali possono entrare in contatto con questo batterio. La malattia prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa.

    I sintomi del botulismo
    I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, in genere tra le 12 e le 36 ore.
    I principali segnali che devono far sospettare immediatamente di essere in presenza di botulismo sono:
    1) annebbiamento e sdoppiamento della vista,
    2) secchezza della bocca,
    3) debolezza muscolare con paralisi successiva, che può coinvolgere i muscoli della respirazione, fino all'arresto cardiaco.

    Le terapie contro il botulismo
    Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un'antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi. E il recupero è molto lento.

    Quando si avvertono i primi sintomi è necessario avvertire subito un medico o recarsi al pronto soccorso, fornendo subito l'informazione sugli alimenti consumati e, ove possibile, portare i resti dell'alimento sospetto.

    Gli alimenti a rischio botulino
    Il botulino può essere presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica. Le conserve preparate in casa - ad esempio le verdure sott'olio - sono uno dei prodotti in cui più facilmente si può rischiare la presenza della tossina botulinica.

    In generale, tutti i cibi conservati non cotti e che non siano sufficientemente acidi (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita del botulino: peperoni, fagiolini, melanzane, funghi, olive e sott'olio sono gli alimenti a maggior rischio.

    Come preparare conserve sicure
    Se si preparano queste conserve in casa, è necessario fare bene attenzione alle più elementari norme igieniche, lavare bene le verdure, gli utensili, i piani di lavoro, i contenitori, in maniera tale da allontanare l'eventuale presenza del batterio e delle spore.

    La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature e, quindi, la sterilizzazione dei cibi in vasetto e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne garantisce l'eliminazione.
    L'acidità, che si ottiene con l'aggiunta di aceto e sale, contribuiscono a controllare lo sviluppo del batterio riducendo quindi la possibilità della produzione delle tossine.

    Su questo argomento leggi anche:
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    Infezioni alimentari, come difendersi
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    Manuale per un'igiene perfetta

    Fonte: Staibene.it (25 marzo 2013)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 9/7/2017, 15:31
     
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    Come difendersi dal batterio delle conserve
    Il botulino può contaminare le nostre conserve, rendendole particolarmente pericolose per la salute. Scopriamo come difendersi da questo potente batterio

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    L’estate è la stagione ideale per preparare le conserve fatte in casa. Un appuntamento fisso con le nostre mamme e nonne per rinnovare una tradizione che si tramanda da generazioni e che permette di conservare i cibi con metodi genuini e naturali.

    A volte, però, basta una piccola distrazione per esporre marmellate, sottoli e sottaceti al pericolo del botulino. Si tratta di un potente batterio che può contaminare gli alimenti rendendoli particolarmente pericolosi per la nostra salute. In alcuni casi, fortunatamente rari, l’assunzione di quantità minima di cibo contaminato può essere addirittura letale.
    L’alterazione dei cibi a causa di batteri come il botulino può essere però scongiurata grazie ad alcuni accorgimenti.

    ◾Assicurare l’igiene personale e della cucina e ispezionare bene le materie prime. Attente a non usare mai quelle che stanno per andare a male.
    ◾Fate attenzione che i contenitori non siano mai riempiti fino all’orlo: è necessario lasciare uno spazio vuoto. Nel caso di marmellate e confetture, l’operazione avviene a caldo, lasciando uno spazio di testa di un centimetro.
    ◾Sanificare correttamente i contenitori. La pastorizzazione deve essere effettuata immergendo completamente i vasi nelle pentole riempite d’acqua e alte almeno 10 cm più dei contenitori. Bisogna estrarre questi ultimi dopo 5-10 minuti dal completamento del trattamento.
    ◾Prima dell’apertura, controllate eventuali sversamenti di liquido, la perdita del sottovuoto o la presenza di bollicine di aria che salgono verso l’alto. In questi casi, la conserva non deve essere consumata.
    ◾Una volta aperte, le conserve vanno conservate in frigorifero e consumate il prima possibile. I tempi variano da 4-5 giorni per sughi, salse, succhi di frutta e pesto, a una settimana per marmellate, confetture e passata di pomodoro, fino a due mesi per sottoli e sottaceti.

    Come riconoscere i sintomi del botulismo alimentare

    Solitamente, i sintomi del botulismo si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina. Mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 48 ore dopo l’ingestione del cibo contaminato. Chi ha ingerito la tossina può accusare annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare fino alla paralisi. L’intossicazione può causare arresto cardiaco e respiratorio, per cui è fondamentale intervenire urgentemente, con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi.

    Fonte: Di Lei (09 luglio 2017)

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