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"I tablet stanno per scomparire". Ecco come sarà la tecnologia del futuro
Contrordine: i tablet non sono il futuro. Scompariranno entro 5 anni. La previsione non è certo neutra: a farla è stato Thorsten Heins, numero uno di Blackberry, società che non ha certo nei tablet il proprio core business. Heins è sicuro che da qui a breve non ci saranno motivi per acquistare una tavoletta touch. Interessata o meno, la previsione di Mr. Blackberry ha aperto il dibattito.
I dati continuano a vedere grandi prospettive di crescita. Gli analisti di Npd DisplaySearch hanno pronosticato che le vendite dei tablet sorpasseranno quelle dei notebook nel 2013, toccando i 256,5 milioni di unità. E la corsa si manterrà costante, tanto che entro il 2017 la domanda potrebbe sfiorare i 580 milioni di unità. Il parere di Jeffrey Huang, professore di informatica del politecnico di Losanna, è più vicino a quello di Ndp DisplaySearch rispetto a quelli di Heins. Huang è certo che tra 5 anni i tablet "saranno ancora lì". Qualcosa, di certo, cambierà: si va verso una maggiore sinergia. Dimenticheremo presto la distinzione rigida tra tablet, pc e smartphone. I nuovi dispositivi saranno di certo touch screen. Non sappiamo quali saranno le evoluzione di risoluzione, ma quasi certamente i materiali utilizzati potranno presto far crollare i prezzi e permettere utilizzi nuovi, come quello del dislplay flessibile.
E le dimensioni? Si può ipotizzare l'esistenza di quattro categorie: piccoli schermi da 3-5 pollici; schermi di media grandezza da 7-14 pollici, perfetto per social media; dispositivi da 15-30 pollici per attività professionali e da 30-100 pollici per l'intrattenimento domestico.
Fonte: Affari Italiani (10 maggio 2013)
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